YACHT SERVICE - impianti nautici Lago Maggiore. Impianti di bordo: l'elica di prua significa sicurezza e comfort.
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spiega i diversi tipi di elica di prua e indica qualche riflessione per la scelta e l'installazione ragionata:
La domanda è: per quale ragione un’elica di manovra di prua? L’investimento vale i vantaggi ottenuti dall’installazione?
In linea di principio, si può affermare che un incremento di manovrabilità di un qualunque natante contribuisce ad aumentare la sicurezza della navigazione. In particolare, l’elica di prua aiuta ad aumentare le capacità evolutive del natante, aspetto importante per le manovre in spazi ristretti, e permette di contrastare l’effetto di scarroccio
durante le manovre a bassa velocità. Inoltre, l’elica di manovra consente di effettuare spostamenti laterali con la prua
anche a natante fermo, particolare di notevole aiuto durante le manovre di attracco e disormeggio.
In special modo, le seguenti tipologie di natante possono subire una limitazione della propria manovrabilità: - Natanti a motore con un solo impianto propulsore a linea d’asse, che risultano meno manovrabili dei natanti bielica, i quali al contrario possono ruotare senza muoversi dalla loro posizione, fatto che contribuisce a ridurre gli spazi di manovra; - Natanti a vela a due timoni, che subiscono una limitazione di manovrabilità, specialmente durante le manovre a bassa velocità, dato che nessuna delle due pale è direttamente investita dal flusso d’acqua dell’elica; - Caso analogo si verifica nelle unità a vela con propulsore tipo SAIL DRIVE: in esse, infatti, la distanza tra pala del timone ed elica risulta relativamente elevata, riducendo così la forza del flusso d’acqua che investe la pala.
L’elica di manovra di prua, aumentando la manovrabilità del natante, non garantisce solamente un maggiore controllo dell’unità in manovra, ma contribuisce anche alla sensazione di maggior sicurezza nella conduzione percepita dal timoniere. Per dirla in breve: anche le manovre più difficoltose sono più semplici da effettuare con l’ausilio dell’elica di prua!
Un natante nuovo, a partire da determinate dimensioni, andrebbe dotato di un’elica di prua già al momento dell’acquisto. Se si dovesse tuttavia decidere solo in un secondo momento, l’installazione successiva è comunque possibile.
L’installazione dell’elica di prua deve avvenire più a prua possibile. La forza di spinta dell’elica genera una maggiore coppia, dato il braccio di leva maggiore che ne risulta, garantendo in tal modo un incremento di efficienza. Nello stesso tempo, però, l’elica deve trovarsi ad una profondità sufficiente: se posizionata troppo vicino alla linea di galleggiamento, infatti, parte della forza di spinta va persa per l’effetto di cavitazione. I due presupposti sono evidentemente in contrasto: si impone dunque una soluzione di compromesso. Un ulteriore fattore che incide sul posizionamento dell’elica di prua è costituito dalla suddivisione degli spazi e dalla collocazione degli arredi nella zona di prua.
In base ai diversi aspetti appena descritti, vi è fondamentalmente la possibilità di scelta tra tre tipi di elica di prua: - L’elica di prua a tunnel, che genera una spinta laterale attraverso un’elica rotante in un tubo passante all’interno dello scafo, in zona prodiera. Tale tubo, dovendo essere posizionato a profondità adeguata, spesso può comportare la necessità di modificare in modo importante gli arredi interni. - Le eliche di prua retrattili, che invece permettono un’installazione in zona prodiera. Immediatamente prima del loro utilizzo, un meccanismo abbassa l’elica facendola fuoriuscire dallo scafo, garantendo una sufficiente immersione. - L’elica di prua esterna, che consiste in un unico corpo idrodinamico contente l’alloggiamento dell’elica, montato esternamente allo scafo. L’installazione è più semplice rispetto ai due tipi di elica menzionati sopra, e può avvenire anche se all’interno della zona prodiera vi fosse poco spazio.
Il dimensionamento dell’impianto di manovra, ovvero la forza di spinta sviluppata dall’elica, dipende dai seguenti fattori: - lunghezza dello scafo e dislocamento; - superficie laterale dell’opera morta e della tuga; - superficie laterale dell’opera viva; - condizioni meteo-marine medie dell’area di navigazione;
- spazi di manovra nei porti ove si accede più frequentemente;
La scelta della potenza dell’impianto deve altresì tener conto del fatto che le eliche di manovra elettriche normalmente consentono un tempo di utilizzo molto breve, per evitare il surriscaldamento del motore. Spesso questo lasso di tempo è di pochi minuti: si comprenderà dunque che un impianto di maggior potenza può essere utile, per evitare di rimanere senza l’aiuto dell’elica di prua proprio nel momento più critico di una manovra. La seguente tabella fornisce un'indicazione approsimativa della forza di spinta necessaria in relazione alla lunghezza dello scafo:
Per quanto concerne l’installazione, sono da considerare anche i seguenti punti:
- Il montaggio del tunnel o il montaggio dell’apparecchio ad elica retrattile non devono in alcun modo determinare un indebolimento strutturale della chiglia e del fondo: i colpi sopportati dallo scafo in zona prodiera quando il natante beccheggia violentemente nelle onde sono infatti notevoli.
- La corrente necessaria al funzionamento scorre solo per breve tempo, ma è di elevata intensità. Gli amperaggi elevati necessitano di cavi opportunamente dimensionati, che possono arrivare a sezioni grosse come un pollice; inoltre tali cavi devono essere protetti da fusibili adeguati. Eventualmente, devono essere infine installate batterie supplementari a capacità sufficiente, con i relativi apparecchi di carica. Per ovvie ragioni di sicurezza, l’integrazione nell’impianto elettrico esistente deve rispondere alle normative vigenti.